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"22 luglio": l'attentato più grave della storia della Norvegia...e non solo

"22 luglio" è il film originale Netflix che racconta i fatti realmente accaduti il 22 luglio 2011 in Norvegia, tra Oslo e l'isola di Utøya.


"22 July" (titolo originale), come tutti i film tratti da storie vere, soprattutto di stampo stragistico, fa venire i brividi. Primo per quello che è accaduto, secondo perché chi simpatizza per quel terrorista schifoso è ancora troppa gente, terzo perché il suo modo di pensare è più attuale che mai tra l'estrema destra europea.


Questo non vuole essere un articolo politico, ma 22 luglio non può non far pensare e riflettere, in particolare in questa buia epoca storica che il nostro mondo sta vivendo.

In questo il produttore e regista Paul Greengrass ("Notizie dal mondo", "Jason Bourne", "Green Zone") fa un lavoro magistrale.


Una struttura perfetta


Il film si divide in tre parti. La prima ripercorre la preparazione ed esecuzione degli attentati. Il primo di distrazione e il secondo quello più duro, vigliacco ed agghiacciante.


La seconda, dopo i tragici eventi, narra la riabilitazione del sedicenne Viljar, miracolosamente sopravvissuto dopo aver ricevuto quattro colpi ad una gamba, ad una mano rimasta con due dita, al petto, e il più pericoloso alla testa. Quest'ultimo lo ha lasciato cieco da un occhio e gli ha "donato" il brivido di poter morire da un momento all'altro a causa dei frammenti di proiettile che sono tutt'oggi nella sua testa.


Se la prima parte è dettata da un ritmo ed una tensione particolarmente coinvolgenti, il resto del film, nonostante si cambi completamente linguaggio, continua ad intrattenere. Complice le grandi interpretazioni di Jonas Strand Gravli (Viljar) e di Anders Danielsen Lie (il terrorista), le 2 ore e mezza passano molto velocemente, lasciando nello spettatore una "positiva" rabbia, turbamento e frustrazione.


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(Photo: Netflix)

La terza ed ultima parte è ambientata in tribunale e ci mostra velocemente, ma intensamente, le testimonianze dei ragazzi sopravvissuti ed una troppo leggera sentenza.


Netflix (stranamente) fa centro


Netflix non fa quasi mai centro, ma quando ci riesce lascia il segno. Con questo film, non fa rimpiengere l'esorbitante ed ingiustificato abbonamento. Ci riuscirà anche nei prossimi mesi?


VOTO 7/10

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