Recensore Notturno
"Cop Car": solo su Prime Video l'ottimo thriller con Kevin Bacon passato inosservato
Ci sono dei film che passano inosservati. Alcuni hanno avuto la sfortuna di essere usciti in contemporanea con film più attesi. Altri magari sono stati poco pubblicizzati o semplicemente il cinema non lo hanno visto nemmeno da lontano.
"Cop Car" è uno di quei film. Fortunatamente Prime Video ci permette di vederlo.
SEGUONO SPOILER MINORI
Come intuibile dal titolo, tutto ruota attorno ad una macchina della polizia apparentemente abbandonata. Tutto ha inizio con due bambini di dieci anni fuggiti di casa.
Due bambini, uno sceriffo e un tizio nel portabagagli
Il film si apre proprio con loro: Travis (James Freedson-Jackson) e Harrison (Hays Wellford). I due ci vengono presentati come la classica coppia di amici formata dal tipo più teppista, il primo, e quello più giudizioso, il secondo.
I due fanno tutto ciò che ci si aspetta da due come loro. Dicono parolacce, si danno arie da grandi e si lanciano piccole sfide. Sfide banali, fino a quando non trovano quella macchina. La sfida sarà la più ovvia: toccarla. Sfida dopo sfida i due riescono ad aprirla accenderla e a partire.
Quello che non sanno è che la macchina non era stata abbandonata, che il proprietario è lo sceriffo, che ovviamente non stava facendo nulla di lecito, che nel portabagagli c'è quello che sembra essere un criminale imbavagliato e che quella che loro credevano fosse una bravata da ragazzini, una sfida, un gioco, sarà l'inizio dei loro guai.
Ovviamente nei panni dello sceriffo dall'ambigua moralità c'è Kevin Bacon. Attore che nell'immaginario collettivo è sempre stato il classico "cattivo" o comunque interprete di personaggi moralmente discutibili.

Supense, azione e risate
Il film è girato magistralmente da Jon Watts (regista della nuova trilogia di Spiderman) che riesce a raccontare una storia con pochissime battute compensate dalle grandi interpretazioni sia di Bacon che dei due piccoli fuggitivi.
Kevin riesce a far capire i pensieri del suo personaggio, la sua tensione, anche solo dal modo di correre. I due giovani attori non sembra nemmeno che stiano recitando in molte occasioni. Mentre stanno in macchina, mentre si sfidano, sembra di vedere due bambini che si stanno effettivamente divertendo e, nonostante la gravità della situazione, non si può che ridere con loro.
Ma al di là delle bravate i due ragazzini sono protagonisti di momenti drammatici, carichi di tensione, in cui ci si rende conto del loro talento e di come Watts sia riuscito a dirigerli al meglio.
Il retroscena, ci interessa davvero?
Il film non chiarisce nemmeno lontanamente alcuni punti. Ad esempio...perché uno sceriffo mette dei criminali nel retro della sua auto di servizio con l'intento di ucciderli e disfarsi dei corpi? Chi è il vero "cattivo"? Lo sceriffo? O il tizio nel bagagliaio? E soprattutto? Come si è finiti in quella situazione?
Di tutto ciò non se ne parla. Non avremo una sola parola, un indizio, nulla. Ma è un problema? No. Perché? Perché nessuno se lo chiederà. Il film scorre talmente bene che l'unica cosa che lo spettatore ha in testa è chiedersi fino a dove si spingeranno quei due teppistelli o se lo sceriffo riuscirà a risolvere la sua, quasi grottesca, situazione.

Conclusioni
Di prodotti così ce ne sono troppo pochi, film dove niente è "in più".
Cop Car in 1 ora e 20 e una manciata di battute, racconta più, e meglio, di film che durano 2 ore, 2 ore e mezzo, e non arrivano mai al punto. Film che spesso annoiano, quasi disturbano.
In particolare i film thriller, investigativi, polizieschi, dovrebbero cominciare ad essere più "densi", più concreti. Gli sceneggiatori dovrebbero iniziare a lavorare sulla qualità di ciò che scrivono più che sulla quantità. Un film di 3 ore non è per forza meglio di uno di un'ora. Lo sguardo di un attore, l'inquadratura di un dettaglio, a volte raccontano più, e meglio, di uno scambio di battute poco credibili e banali.
Ovviamente il film non è un capolavoro, ma è ben fatto.
Semplice e diretto fa il suo dovere raccontando, nel miglior modo possibile ed originalità, una storia tutt'altro che prevedibile.
VOTO 6,5/10