Recensore Notturno
"Emma.": un film senza una trama
Mettiamo le cose in chiaro. "Emma." è un film fatto da una tizia che fa la fotografa grazie al padre Jerry de Wilde, grandissimo fotografo delle icone degli anni '60. Come per il suo mestiere, la "regista" Autumn de Wilde, ha potuto girare questo film grazie al suo nome e ai soldi.
Insomma, la classica storia all'italiana.
Che storia?
"Emma." non parla assolutamente di niente. E non lo nasconde, infatti la prima cosa che il film ci dice è questa:
Emma Woodhouse, bella intelligente e ricca, era al mondo da circa ventun anni senza quasi conoscere dispiaceri o contrarietà.
Praticamente la bellissima Emma, interpretata da una impeccabille Anya Taylor-Joy, non ha un obiettivo da raggiungere, un ostacolo da superare, niente che possa rendere la sua storia interessante. La protagonista è una ragazzina viziata di 20 anni che si diverte a manipolare le vite degli altri.
Nonostante si percorrino 4 stagioni non accade mai nulla se non spese, pic-nic, noiosissime feste classiche dell'alta borghesia dell'800, un paio di tazze da thé e qualche pianto causato dall'essere stata giustamente rimproverata in seguito ai suoi comportamenti arroganti ed altezzosi.

Fotografia e costumi
L'unica cosa degna del film è la fotografia. Fotografia affidata a Christopher Blauvelt ("Mid90s", "The Bling Ring"). Era troppo impegnata ad atteggirsi a regista la de Wilde.
I colori pastellati, i paesaggi tipici dell'Inghilterra dell'epoca, sono fantastici. Così come sono fantastici i costumi di Alexandra Byrne ("Guardiani della Galassia", "The Mauritanian", "Neverland").
Il problema è che i film sono storie e un film senza storia sono foto in movimento, belle ma vuote. Vale la pene vedere Emma solo per le due protagoniste Anya Taylor-Joy e Mia Goth, e per il padre fuori di testa di Emma interpretato da Bill Nighy.
Jane Austen ringrazia.
VOTO 5/10