top of page
  • Immagine del redattoreRecensore Notturno

"Il Pianeta Verde": è davvero un'utopia?

Aggiornamento: 19 apr 2021

"Il Pianeta Verde" è un film francese del 1996 diretto ed interpretato da Coline Serreau. Definito una commedia fantascientifica, "Il Pianeta Verde" racconta la storia di un popolo spiritualmente avanzato, circa 3000 anni avanti rispetto agli abitanti della Terra.


Ci definiscono dei primitivi, fermi all'era industriale (da loro considerata "preistoria"), ci considerano un popolo che lotta ancora per il potere con guerre idiote ed usano ancora la ridicola moneta, un popolo spietato che vieta alla gente il diritto ad avere cibo e acqua.



Quando giunge il momento di mandare in missione sul nostro pianeta uno di loro, per controllare se e quanto ci fossimo evoluti, nessuno si offre.

L'unica volontaria per la missione è Mila, figlia di un abitante del Pianeta Verde e di una terrestre. Arrivata a destinazione nella città di Parigi, rimane sconvolta.


<<Tonnellate di automobili, cacche che puzzano, mangiare è impossibile!>>

Analizzare il film in sé sarebbe ridicolo. Parlare di regia, fotografia, tecnicismi vari, sarebbe superfluo. Il film ha non una morale, brutta parola, ma uno scopo. L'obiettivo di Mila (Coline Serreau) e del suo popolo è aprirci gli occhi sulle assurdità e i controsensi della nostra vita sulla Terra. E ci riesce, soprattutto, grazie al mostrare i terrestri attraverso il punto di vista e l'innocenza di una persona proveniente da una realtà completamente diversa.


I primi contatti di Mila sono con l'inquinamento delle auto, con la "roba grigia" (l'asfalto) al posto della terra, con le "esposizioni di cadaveri" (le macellerie), con l'uso, superato dal suo popolo, della moneta, una merce di scambio senza valore che riesce a sottomettere ogni essere umano. A sconvolgerla è anche la burocrazia per l'affidamento di un neonato abbandonato dalla madre, così come la mancanza di acqua per le strade.


Fortunatamente Mila ha un potere: "disconnettere" le menti di chi incontra. Disconnettendo le persone queste riescono ad aprire la mente, avanzando spiritualmente di almeno 200 anni. Questo potere lo usa su medici, burocrati, politici, forze dell'ordine, automobilisti arrabbiati, un'orchestra e giocatori di calcio. Le sue "vittime" ne escono cambiate, in meglio. Il problema è che il loro conseguente atteggiamento, quello che tutti dovremmo avere, li fa sembrare pazzi agli occhi degli altri, ancora "dormienti".


pianeta verde baratto film francese coline serreau natura recensore notturno recensione
(Photo: Les Films Alain Sarde - TF1 Films Production)

La critica che viene fatta alla società degli anni '90 è ancora più forte ed attuale oggi, nel 2021. Eppure quest'utopia del Pianeta Verde non sarebbe così assurda. Eliminare la moneta per iniziare a pagare tramite beni e servizi. Eliminare la tecnologia, almeno quella tossica, che distrugge non solo l'ambiente, ma noi stessi. Dedicare più tempo al nostro corpo e alla nostra mente, evitando di inquinarla con TV e media. Già solo questo sarebbe possibile, ma impensabile in un'era in cui il successo si basa sull'avere, invece che sull'essere.


Eppure sul Pianeta Verde la vita non è così assurda. Si scambiano frutta, medicine (erbe), pelli, grano, strumenti. Il "commercio" è basato sul baratto, non sulla moneta. Si dorme in "nidi d'erba", ci si bagna e ci si lava in fiumi e laghi, si mangia ciò che la natura offre, tutto rigorosamente crudo e di origine vegetale. Si programmano le nascite in base alla disponibilità del raccolto dell'anno successivo. Si dedica tempo ad anima e corpo. Soprattutto, la cosa più bella e geniale del film, si ascoltano i "concerti di silenzio".


Personalmente mi piacerebbe riuscire ad immaginare il nostro futuro come la "storia" del popolo di Mila. L'inizio dell'era dei "grandi processi", durante il quale verranno condannate le grandi industrie, le case farmaceutiche, politici, interi governi, per "crimini contro il pianeta". L'era del "boicottaggio", durante il quale le persone smetteranno di comprare cose nocive, liberandosi di quelle già in loro possesso.

Smettere di comprare per distruggere l'intera industria, togliendo il potere ai "potenti".

Creare "caos" per dare inizio ad un "nuovo rinascimento", non artistico, ma spirituale.


VOTO 7,5/10




RN.jpg
bottom of page