Recensore Notturno
"L'Odio": l'immortale ed iconico capolavoro di Mathieu Kassovitz
"L'Odio" è un film del 1995 diretto da Mathieu Kassovitz ed interpretato da un giovanissimo Vincent Cassel. Disponibile su Prime Video.
Capolavoro?
Sì, capolavoro. Perché? Semplicemente perché è un film che dopo ventisette anni è ancora attuale, perché riesce a rappresentare la periferia francese (e non) in modo onesto e semplice, nonostante la sua complessità. È un capolavoro perché nel film di Kassovitz non ci sono personaggi buoni o cattivi, ma personaggi veri.
Vinz (Vincent Cassel), Saïd (Saïd Taghmaoui) e Hubert (Hubert Koundé), sì, sono 3 ragazzi che la sera prima si sono scontrati con la polizia, sono dei ribelli, dei teppisti, ma Kassovitz mostra anche il loro lato sensibile, più "puro" se vogliamo, la loro innocenza. Così come mostra non solo il lato buono e giusto delle forze dell'ordine, ma anche lo schifo. Vedi la scena dell'interrogatorio.
La narrazione in "L'Odio" non si limita ad un sequenza di eventi. A narrare sono anche le riprese, i piani sequenza, i primi piani, i campi lunghi. A narrare è la scelta di raccontare la periferia dove i nostri protagonisti si sentono "sicuri", a casa, a loro agio, di giorno, da lontano. Tutto è visibile e alla luce del sole. A narrare è la scelta di raccontare la città, il centro di Parigi di notte, con primissimi piani, spesso a lasciare fuori dall'inquadrature gli eventi principali.
<<Questa è la storia di un uomo che cade da un palazzo di 50 piani. Mano a mano che cadendo passa da un piano all'altro, il tizio per farsi coraggio si ripete: "Fino a qui, tutto bene. Fino a qui, tutto bene. Fino a qui, tutto bene." Il problema non è la caduta, ma l'atterraggio.>>
L'Odio è cinema, cinema inteso come arte. E chi meglio dei francesi la rispetta? Kassovitz da buon francese non ha bisogno "spiegoni", non ha bisogno di mostrare tutto. Il suo scopo ultimo, quello del suo film, è far riflettere. Dall'inizio alla fine piccole cose come la mucca tra le strade, la storia di Grumvalski, il DJ che suona un mix tra Nique La Police di NTM e Non, Je Ne Regrette Rien di Edith Piaf, la pistola ritrovata che detta un conto alla rovescia che durerà per tutta la giornata, ognuna di queste cose ha la sua funzione, un obiettivo, una missione.
Per tutto questo, e molto altro, L'Odio è da considerare un capolavoro, un film immortale, che non invecchierà mai. L'Odio è cinema, vero, crudo, arte.
VOTO 8,5/10