Recensore Notturno
"La febbre del cemento": su Netflix dal 17 aprile
Aggiornamento: 25 mar 2021
È arrivato su Netflix "La febbre del cemento", film drammatico tedesco diretto da Cüneyt Kaya ed interpretato da David Kross, Frederick Lau e Janina Uhse.

Il film è praticamente un remake tedesco di "The Wolf of Wall Street" in ambito immobiliare con un pizzico di dramma familiare.
La struttura è sempre la stessa. Ci viene subito presentato Viktor Stein, ragazzo intelligente che, finiti gli studi, lascia la sua casa di famiglia per cercare fortuna. Inizia dal basso, lavorando in un cantiere dove però viene assunto a nero e pagato a malapena. Inizia così la sua serie di bugie e truffe.
La prima è ingannare una agente immobiliare stampando un finto contratto di lavoro da 20000€ al mese e finti documenti d'identità per prendere in affitto un superattico che poi avrebbe subaffittato ai suoi ex colleghi operai per 15€ a notte. Una sera, mentre si ritrova a fuggire dalla polizia in seguito ad un controllo nel suo suo appartamento per attività sospette, conosce quello che poi sarebbe diventato il suo socio in affari: Gerry Falkland.
Tra i due nasce subito una particolare affinità e si mettono subito al lavoro comprando appartamenti e complessi residenziali all'asta che poi avrebbero rivenduto a prezzi a dir poco disonesti. Il primo ostacolo nasce quando scoprono che il loro maggior investimento è un complesso di appartamenti diroccati senza valore, che non avrebbero mai potuto rivendere. Decidono così di far vedere a tutti i potenziali acquirenti un solo appartamento ridipinto e sistemato ad hoc.
Qui entra nella loro squadra anche l'affascinante impiegata di banca Nicole Kleber, alla quale viene affidato il compito di assicurarsi che, ad ogni compratore, venga concesso il relativo mutuo. Iniziano così a vedere una quantità di soldi enorme ad una velocità fino a quel momento impensabile, che li trascinerà in una spirale di menzogne, una truffa dopo l'altra.
Jordan Belfort dove sei?
Viene raccontata la spietatezza del capitalismo e l'avidità dell'uomo che per i soldi mette in secondo piano tutto il resto. Viene descritta una delle truffe più diffuse dal punto di vista dei truffatori.
Uno dei difetti del film è che non si riesce a stare dalla parte di Viktor e non perché sia un truffatore, ma perché semplicemente non è carismatico, non particolarmente. Ogni buon film deve far immedesimare nel protagonista, deve far prendere le parti del protagonista, che sia un buon samaritano o il peggiore dei serial killer.
Con Viktor questo non avviene anche perché di lui non si sa nulla, se non che è figlio di divorziati e che non viene da una famiglia ricca, ma questo non basta per empatizzare con lui. Il carisma di Jordan Belfort, al quale ci si sforza di far somigliare Viktor, è tutta un'altra cosa, complice anche la magistrale interpretazione di Leonardo Di Caprio.
Zero coinvolgimento
La trama è molto semplice e abbastanza scontata, molto lineare, senza colpi di scena particolari. Si è semplici spettatori del film senza riuscire ad entrare nel racconto. Gli ostacoli che si presentano, se ostacoli vogliamo chiamarli, vengono sempre sottovalutati o risolti molto velocemente. Questo fa sì che lo spettatore non sia mai veramente preoccupato per le conseguenze delle azioni dei tre truffatori.
Anche ciò che di positivo accade non coinvolge mai particolarmente, né chi guarda il film, né Viktor, che tende sempre a non dare importanza a nulla se non ai soldi.
È un film che si guarda, ma una volta finito si ha lo stesso stato d'animo che si aveva prima di premere “play”.
In conclusione
Su IMDb ha un voto di 5,8/10, voto giustissimo. Probabilmente sarebbero bastati 10 minuti in più sul passato di Viktor, un vero e proprio ostacolo, un cliente truffato che cercasse di incastrarli o una qualsiasi altra cosa a rendere più entusiasmante la visione e non paragonarlo ad un "The Wolf of Wall Street" mal riuscito.
VOTO 5,5/10