Recensore Notturno
"SOLOS": la futuristica miniserie antologica Amazon Original
Scorrendo tra le produzioni originali di Prime Video mi sono imbattuto in "Assolo" ("SOLOS" titolo originale). La foto del fantastico Morgan Freeman ha attirato la mia attenzione, così ho premuto "riproduci" ed un fantastico viaggio introspettivo, toccante e futuristico ha avuto inizio.
SEGUONO SPOILER MINORI
Iniziamo con il dire che la serie è divisa in piccoli episodi da 20/30 minuti con una trama a sé stante, ma ambientati tutti nello stesso universo, tutti più o meno nella stessa linea temporale. Ogni episodio ha per protagonista un attore, massimo due. La maggior parte sono per lo più monologhi, confessioni, sfoghi personali, battaglie interiori dei protagonisti. Questo potrebbe risultare pesante, ma non lo è.
I 7 episodi, nonostante siano tutti caratterizzati da tematiche fantascientifiche come viaggi nel tempo, viaggi nello spazio, case intelligenti o ricordi impiantati, sono per lo più drammatici.
-Leah (Anne Hathaway) che cerca di trovare il modo di salvare la persona a cui tiene di più andando nel futuro;
-Tom (Anthony Mackie) che prepara il suo clone a sostituirlo dopo la sua morte imminente;
-La tenera e anziana Peg (Helen Mirren) che si offre volontaria per un viaggio solitario nello spazio;
-Sasha (Uzo Aduba) che si rifiuta di credere che la pandemia di 10 anni prima sia finita da anni e resta chiusa in casa sola e abbandonata da tutti;

-Jenny (Costance Wu) che si confida parlando con lo spettatore dei suoi problemi, del cercare di rimanere incinta, del marito che non la soddisfa e della mancanza di amici;
-Nera (Nicole Beharie) che....che...non ce la faccio, è l'episodio più inutile di tutti;
-Stuart (Morgan Freeman) e Otto (Dan Stevens) che "giocano" con i ricordi.
Ogni episodio tira l'altro, ogni personaggio cattura lo spettatore, anche quelli di cui si sente parlare ma non si vedono mai. Ogni attore regge 20, 30 minuti, da solo. Di fronte alla telecamera, quasi statica, a parlare con un intelligenza artificiale, da solo o con un'altra persona, come nell'episodio finale con Morgan Freeman e Dan Stevens.
Paradossalmente l'unico episodio che mi sento di criticare è "NERA". È uno dei due episodi con più di un personaggio e quello con meno battute. Una brutta copia de "Il curioso caso di Benjamin Button" in salsa thriller senza capo né coda.
Qualche difetto
Qualche difetto ovviamente c'è. Se si decide, coraggiosamente, di far parlare 20 o 30 minuti un attore, deve dire cose interessanti, deve far nascere curiosità nella mente di chi guarda, deve avere una recitazione impeccabile e, non dico un eclatante colpo di scena, ma almeno un risvolto non prevedibile, che provochi un'emozione nello spettatore.
In questo riescono più o meno tutti, anche se "TOM" è davvero troppo statico. Campo e controcampo per 25 minuti risulta noioso. Un divano ed una scrivania e nessun risvolto, niente di niente. Colpisce la tematica, il destino del protagonista, la recitazione davvero curata, ma la staticità porta chi è seduto in poltrona a guardare la TV a girare per la stanza e distrarsi limitandosi semplicemente ad ascoltare un monologo in sottofondo.

Al contrario la sopra citata "NERA", che è davvero un episodio inutile, è visivamente dinamico, porta a guardarlo dall'inizio alla fine, ci si aspetta qualcosa da un momento all'altro che non arriva mai. Per fortuna, con i suoi 21 minuti, è il racconto più breve.
Conclusioni
Detto ciò, "SOLOS" è davvero una bella serie che vale la pena guardare. Prime Video produce poco, è vero, ma la qualità dei suoi prodotti è apprezzabile. Alcuni sono meglio, altri peggio, ma di questo passo (se non l'ha già fatto) supererà i suoi concorrenti in men che non si dica.
VOTO 7/10