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"Songbird": quando la distopia è meglio della realtà

Ecco la recensione di "Songbird", disponibile su Amazon Prime Video. Film del 2020 ambientato in una America in cui, nel vicino 2024, il Covid19 si è evoluto in Covid23 ed uccide nel giro di pochissimi giorni. Diretto da Adam Mason e da un non accredita Michael Bay, qui in veste di produttore.



Cinema e politica


Il film non è nulla di che. A dirla tutta ha qualche dettaglio che fa storcere il naso, la recitazione non è niente di entusiasmante, la regia abbastanza piatta...insomma un film un po' anonimo artisticamente parlando. Ma in questo caso tutto passa in secondo piano.

Il bello del film è che immagina una realtà non così lontana e non così improbabile.


Onestamente Michael Bay e Adam Mason dovrebbero prendere in mano le redini del mondo e gestire tutto come nel loro film. Una specie di cassetta postale che igienizza, a casa chi non è immune e fuori chi lo è. Immune...immune nel film vuol dire letteralmente immune, non come in Italia. Non si parla di vaccini, cure, no vax, si vax, no green pass, si green pass, ecc... si parla di immunità naturale.


Chi è immune lavora, anche se i lavori rimasti sono solo quelli vitali. Ad esempio il protagonista fa il postino in stile Glovo, ma prima era un avvocato, mestiere ormai inutile.

Ma non è tutto qui. Anche in Songbird si vendono quelli che noi chiamiamo Green Pass. Nel film, sotto forma di braccialetto elettronico, vengono dati solo a chi è immune e, proprio come nella realtà, il mercato nero ci va a nozze.


Nessuna morale


Le similitudini con il nostro 2022 sono molte e non mi è difficile credere che in un paio d'anni raggiungeremo quel livello di dittatura ed irrazionalità che già oggi è palese. Purtroppo da questo film non c'è nulla da imparare perchè ormai si è talmente ciechi da non vedere più nulla come realmente è. Vediamo solo quello che vogliamo vedere.


VOTO 5,5/10

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