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"The Exorcism of Emily Rose": il legal horror basato su una storia vera

Aggiornamento: 25 mar 2021

Su Netflix è possibile vedere "L'esorcismo di Emily Rose", film del 2005 basato sulla documentazione del processo che vede la comunità contro i genitori della forse impossessata, forse epilettica, Annaliese Michel e contro i preti (uno solo nella pellicola) che praticarono l'esorcismo.


La ragazza è interpretata da Jennifer Carpenter (Debra Morgan nella serie televisiva "Dexter") al suo esordio cinematografico, protagonista di una delle migliori performance di possessione demoniaca. Nonostante nel titolo compaia il suo nome, nonostante compaia la parola esorcismo, nonostante sia definito un film horror, il film è in realtà una ricostruzione degli eventi che hanno portato alla sua morte.


Il film trae ispirazione dal libro "The Exorcism of Anneliese Michel" di Felicitas D. Goodman.



Le differenza tra fatti e film


Il film ovviamente è stato riadattato per una spettacolarizzazione dei fatti a film horror, le cui parti rare, ma ben studiate, più che spaventare incutono ansia, inquietudine. Il regista Scott Derrickson ("Sinister", "Liberaci dal male", "Doctor Strange") in questo è bravissimo. Unire un horror ad un dibattito in aula tra avvocati, senza renderlo noioso, è un'impresa. Non abusa ne di uno né dell'altro lato del film, creando un equilibrio perfetto tra i due.


Le differenze apportate sono poche. L'ambientazione si sposta dalla Germania negli USA, Annaliese di 19 anni diventa Emily di 24, i due preti diventano uno e la cura per il presunto disturbo psichico ed epilettico di ben 5 anni diventa di pochi mesi. Quest'ultima modifica in realtà risulta poco azzeccata in quanto rende ancora meno credibile la tesi "mistica" della difesa.


Le tesi scientifica


La tesi scientifica viene esposta per prima su richiesta della difesa. Tutto si basa sul fatto che il cambio drastico di ambiente tra vita di campagna con la sua numerosa famiglia felice ad una vita stressante di città l'abbia fatta andare in depressione. Questo, aggravato da un piccolo focolaio nel lobo temporale che le provocava convulsioni epilettiche precedute da visioni visive ed uditive.


Di conseguenza le sono state prescritte medicine per curare entrambe le patologie che Emily segue per circa cinque mesi (cinque anni nella realtà), per poi sospenderle quando riscontra solo un progressivo e rapido peggioramento. Quella di Emily è una famiglia di provincia che vive isolata dal mondo, in campagna, tradizionalmente devota e religiosa. Motivo per cui, essendo i comportamenti eccessivi ed atipici per il disturbo diagnosticatole, avendo riscontrato solo progressivi peggioramenti con la terapia assegnatale, lei e la famiglia decidono di rivolgersi alla chiesa.


La chiesa cattolica riconosce il suo caso come un caso di possessione ed inizia il rito di esorcismo che durerà circa un anno (1975-1976) al termine del quale, in seguito a ferite autoinflitte, deperimento causato da non alimentazione e sospensione della terapia la porterà alla morte.


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(Photo: Screen Gems)

La tesi mistica


La tesi mistica ovviamente confuta ogni cosa. Le testimonianze sono agghiaccianti, si punta sul fatto che nemmeno i dottori fossero certi della diagnosi e della terapia, sul fatto che la famiglia e il vescovo fosse in buona fede e che cercarono di aiutare la ragazza nell'ultimo, e dal loro punto di vista ormai unico, modo possibile.


Inoltre viene fatto ascoltare un nastro dell'esorcismo in cui si sente Emily urlare, sdoppiare la propria voce, parlare lingue antiche a lei presumibilmente sconosciute, in quanto potrebbe averle studiate nel corso di catechesi da lei seguito. Inoltre, nella registrazione, si sentono le "presentazioni" di ben 6 demoni, tra cui Lucifero in persona. In più viene letta una lettera, scritta negli ultimi momenti di lucidità della ragazza, di cui non rivelerò il contenuto.



Come teste viene chiamata in causa una rispettata antropologa di fama mondiale, che studia le pratiche religiose nelle varie culture in tutto il mondo. La studiosa spiega come sia possibile che Emily avesse capacità da sensitiva, persone più soggette a possessioni in quanto capaci di fare da tramite tra il mondo dei vivi ed il mondo dei morti, e come i farmaci abbiano probabilmente impedito ed indebolito queste sue facoltà, rendendo vano l'esorcismo.


Posseduta o malata?


La bravura del regista sta nel portare inizialmente, e totalmente, il pubblico dalla parte dell'accusa e poi dalla parte della difesa. Il problema è che mentre l'accusa parla di "fatti", la difesa parla di "possibilità". L'avvocatessa dei genitori e del prete nella sua arringa finale (punto forte del film) spiegherà che in realtà di concreto non c'è nulla, né scientificamente né misticamente, come dichiarato dai teste di entrambe le parti.


Di conseguenza crede che la colpa non sia del prete più di quanto non lo sia dei medici. Il fatto che sia surreale ed incredibile che sia stata posseduta, non significa che potesse non esserlo. In fin dei conti sia i medici che la chiesa hanno agito secondo le proprie convinzioni, più o meno fondate.


Che siate religiosi o meno, che sia persone di scienza o di fede, che crediate in angeli e demoni o meno, il film è da vedere. Il film, proprio come l'avvocatessa Erin, farà mettere in dubbio le vostre convinzioni. Qualunque esse siano.


VOTO 7/10

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