Recensore Notturno
"The Mule - Il Corriere": Clint Eastood, le lesbiche, i negri, i mangiafagioli e l'Academy
"The Mule - Il Corriere" è un film del 2018 che racconta la storia del 90enne orticoltore e corriere della droga Leo Sharp. Nei suoi panni il Dio del grande schermo Clint Eastwood. "The Mule" segna il suo ritorno come regista e attore per la prima volta dopo "Gran Torino" del 2008, anno in cui annunciò il suo ritiro dall'industria cinematografica.
Premio Oscar: Lo schifo del cinema
Diciamo la verità: gli Oscar fanno schifo. Premiano film pessimi di registi lecchini con trame politicamente corrette e cast obbligatoriamente multirazziali. Per quanto però sia vergognoso non nominare un capolavoro come "The Mule" e preferire film come "Black Panther" o "Green Book", forse è un bene che il film di Clint Eastwood ne sia rimasto fuori.
Sì, perché se per essere candidati o vincere un Oscar bisogna piegarsi al perbenismo, al bigottismo, al politicamente corretto, allora vaffanculo Premio Oscar e Academy. Se nel XXI secolo ci sono ancora taboo su lesbiche, negri e mangiafagioli, allora siamo fottuti. Aver snobbato "The Mule" nel 2019 è stato come aver messo al rogo Giordano Bruno nel 1600.
Eppure l'interpretazione di Clint è suprema, il personaggio del tenero antieroe 90enne in cerca di redenzione, è magnifico. "The Mule" è uno dei più bei film di Eastwood (e non solo) degli ultimi 20 anni, se non di più. Come racconta Clint Eastwood non lo fa nessuno, come riesce a far entrare lo spettatore nella storia attraverso una semplice ripresa di un fiore o di un vecchio che canta da solo in macchina, con 200kg di droga nel suo pick-up, nessun altro ci riesce.

I grandi esclusi
I personaggi di Clint sono sempre meravigliosi. Earl Stone (Leo Sharp) di "The Mule" e Walt Kowalski di "Gran Torino", sono personaggi profondi, protagonisti di storie toccanti. Entrambi (film e personaggi) esclusi dall'Academy.
Ma i 6000 membri dell'Academy escludono sempre, per un motivo o per un altro, grandi film, registi, attori.
Nel 2017 ad esempio non nominarono "Allied" di Robert Zemeckis (se non per i costumi) o Amy Adams per "Arrival" o ancora "Animali Notturni" (eccetto Michael Shannon come attore non protagonista). Nel 2019 non nominarono "First Man" di Damien Chazelle, né alla regia né come miglior film. "La La Land" nel 2017 sì, "First Man" nel 2019 no. Ogni anno vengono lasciati fuori grandi film e premiati di peggiori.
Tutte le premiazioni oramai sono delle farse. Oscar su tutti. Non si premia più la settima arte, il talento, le storie. Si fa politica, business, in un certo senso si guida il mondo e si dettano le regole della società. Il cinema non è più Arte e chi la considera tale viene tagliato fuori.

Ma è questo il bello di "The Mule" (e "Gran Torino") e di Clint Eastwood.
Loro non hanno bisogno di essere premiati, non hanno bisogno di una stupida statuetta, non hanno bisogno di uno stupido tappeto rosso.
VOTO 9,5/10