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"Wonder Woman": eroina, dea e donna

Aggiornamento: 25 mar 2021

Wonder Woman è stato il film della DC con maggior successo di critica ed incassi fino ad oggi. Il film vede Patty Jenkins ("Monster") alla regia e Gal Gadot ("Fast and Furious") e Chris Pine ("Star Trek", "Jack Ryan") nei panni di Diana Prince/Wonder Woman e Steve Trevor.


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(Photo: Warner Bros. Pictures)

La forza di Diana Prince


Ma da dove viene la sua forza? Il suo potere non è nella spada o nello scudo, nemmeno nella bellezza degna di una dea di Gal Gadot. Il suo punto forte è l'essere un supereroe differente, non perché donna, ma per la sua spiccata ingenuità, gentilezza e compassione in contrasto con la sua forza e ferocia. Ma non solo per questo. Diana Prince viene da un mondo di sole donne dove lei è l'unica bambina. Cresce in un paradiso terrestre incontaminato dalla tecnologia e dall'avidità e malizia dell'essere umano. Non conosce altro.


Ambientare la storia durante la Prima Guerra Mondiale enfatizza questi suoi aspetti. Il suo primo approccio al mondo "vero" fa riflettere nella sua comicità. Diana vorrebbe togliersi quel pesante metaforico cappotto per lasciare spazio alla sua più comoda armatura, non sa cosa significhi prendersi per mano e crede che le donne siano guerriere come lei. Questo in un mondo in cui le donne ancora non avevano diritto al voto, dove venivano prese in considerazione al massimo come segretarie.


Addirittura sentire che Diana conoscesse la lingua ottomana provoca riso ed incredulità nei generali, per i quali risulta assurdo addirittura il solo vederla nella camera del consiglio e rivolgersi a loro come pari. Anche il suo alleato Steve Trevor per circa metà film prova a dettare legge, a reprimerla, ad impedirgli di compiere il suo dovere - considerandola una bambina nel corpo di una donna alla quale fare da babysitter - ed ogni volta Diana è tenuta a dimostrare chi sia veramente, un passo alla volta.


Gal Gadot, Wonder Woman, DC, DCEU, Patty Jenkins, Warner Bors., Supereroi
(Photo: Warner Bros. Pictures)

La forza di Wonder Woman


Ma perché il film ha avuto così tanto successo? Indubbiamente perché è un film fatto bene, con scelte artistiche e narrative giuste e coraggiose. La Grande Guerra, nei primi anni del '900, si rivela un ottimo arco temporale in cui collocare la trama. Questo è solo il primo punto che differenzia Wonder Woman da un Batman, Superman o uno Spider Man, ambientati in tempi moderni e scontati.


Il direttore della fotografia Matthew Jensen ("True Blood", "Fantastic Four", "Game of Thrones", "The Mandalorian") è autore di un lavoro incredibile. In collaborazione con la regista si è ispirato ai ritratti di un grande pittore dell'epoca, tale John Singer Sargent, il cui stile era caratterizzato da volti e abiti chiari con sfondo scuro a metterli in risalto. I primi piani e le inquadrature del film ne sono fortemente contaminati dalla sua tecnica.


Inoltre, la luce ed i colori di Wonder Woman sono colori che non ti spetteresti di trovare in quei tempi, in quei luoghi. Ed è proprio questo, la fotografia, a dare un ulteriore accento al personaggio e la sua storia.

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Matera

L'Italia e le amazzoni


Altro punto di forza è Themyscira, la terra delle amazzoni, guerriere temibili e bellissime. Le scene sull'isola sono state girate nientemeno che sulla Costiera amalfitana, per le scene sulla spiaggia, e a Matera, per le scene dell'entroterra e del paese. L'armatura e l'ammazzadei sono state poste in un castello del XIII secolo.


Il loro mondo, la loro vita sociale, sono stati studiati pensando a come si sarebbe potuta evolvere l'umanità senza "il male", adattando il proprio modo di vivere alla natura, e non il contrario. Le dimore, ricavate dalle grotte, ne sono un esempio. La scelta delle location è stata fatta pensando a dove l'essere umano vorrebbe trasferirsi, a come potrebbe essere un paradiso terrestre.

I costumi e le loro armatura sono personalizzati e differenti per ogni combattente. Ippolita ad esempio ha un aquila sullo scudo, volatile che le amazzoni addestravano per cacciare. L'ammazadei è decorata con un serpente, metafora della ferocia e del temibile contrattacco di Wonder Woman.



I dettagli


Il film però non è solo questo, non è solo l'estetica o lo studio incredibile della sua eroina. Sono i dettagli ciò che lo rendono speciale.


È bloccare Trafalgar Square per due giorni, per la scena dell'armistizio, preparando, gestendo e dirigendo più di 400 comparse. È bloccare due binari della metro di King's Cross posizionandoci sopra un treno d'epoca comprato appositamente. È utilizzare del fumo blu, invece che bianco, nella "terra di nessuno" pensando al risultato di una color correction ad opera d'arte. È posizionare documenti scritti in tedesco - anche se non verranno mai ripresi o letti - nei cassetti e sulle scrivanie per rendere più reale possibile il set per gli attori. È lo studiare il deposito dei tedeschi con le bombe, facendo attenzione a dare la giusta proporzione tra lo spazio occupato da quest'ultime rispetto allo spazio libero, per non far sembrare il tutto artefatto. È questo e molto altro.


VOTO 7,5/10

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